Il 2019 è l’anno internazionale della Tavola Periodica degli Elementi Chimici: ricorre infatti il 150° anniversario dall’ideazione dell’utilissimo strumento di Mendeleev. Indicata dall’ONU come uno dei traguardi scientifici più importanti, la Tavola Periodica è utilizzata quotidianamente da studenti, chimici, biologi e fisici di tutto il mondo.
Da dove arriva la Tavola Periodica?
L’INVENTORE: MENDELEEV
Dmitrij Ivanovič Mendeleev nacque nel 1834 in Siberia. Si laureò nel 1855 in fisica-matematica all’Università di San Pietroburgo dove, dopo aver insegnato nei ginnasi di Simferopoli e di Odessa, fu professore di chimica generale dal 1857 al 1890 (si dimise dall’incarico in seguito a dissensi con il governo zarista, a causa anche del suo spirito riformatore). Morì nel 1907.
LA NASCITA DELLA TAVOLA PERIODICA
All’epoca di Mendeleev, gli elementi conosciuti erano solo 63, ma l’esigenza di raggrupparli (a causa anche del continuo e prevedibile aumento degli stessi) si faceva sempre più urgente.
La prima idea di Tavola Periodica nacque dall’unione degli studi di Mendeleev con le intuizioni sviluppate anche da Julius Lothar Meyer, chimico tedesco: i due avevano notato (autonomamente, ma giungendo alla stessa conclusione) che, ordinando gli elementi per masse atomiche crescenti, essi erano ordinati anche per proprietà periodiche, che si ripetono cioè con regolarità. Mendeleev organizzò dunque gli elementi in una tabella, via via rivista fino alla versione del 1971, che adotta la disposizione orizzontale, similmente a quella oggi utilizzata (in foto, una riproduzione della versione del 1872). La tabella prevedeva al suo interno degli spazi vuoti, in previsione della continua scoperta di nuovi elementi.
Mendeleev fu il primo a organizzare sistematicamente gli elementi chimici, ordinandoli in gruppi e periodi, e formulando la legge della periodicità:
“Le proprietà fisiche e chimiche degli elementi variano in modo periodico all’aumentare del peso atomico.”
Nella Tavola gli elementi sono collocati in ordine di peso atomico crescente su righe orizzontali (periodi), in cui le proprietà variano in maniera graduale e periodica, cosicché gli elementi simili compaiano a intervalli regolari. Ciò consente di sovrapporre i periodi stessi in modo da ottenere delle colonne verticali (gruppi), in cui si trovano gli elementi con proprietà analoghe.
LA TAVOLA PERIODICA OGGI
Attualmente la Tavola Periodica è composta di 118 elementi, ma non si esclude che possano ulteriormente aumentare (secondo la rivista Focus, ci sarebbe già un’ipotesi per altri due elementi, il 119 e il 120, non ancora confermati dallo IUPAC).
Nonostante l’attuale Tavola Periodica sia diversa dalla versione originale di Mendeleev, l’idea di fondo rimane la stessa: il chimico russo ci ha donato un sistema ordinato per classificare gli elementi, utile nella pratica ed estremamente (ma efficacemente) riassuntivo, che dopo 150 anni conserva ancora la sua centralità nello studio di chimica, fisica e biologia.
Negli anni, oltre all’aumento del numero degli elementi inclusi e ad alcuni aggiustamenti alla struttura, sono state proposte numerose versioni alternative della Tavola Periodica, alcune anche molto fantasiose (come quella che dispone gli elementi lungo il tracciato della metropolitana di Londra), consultabili in un database che le raccoglie tutte, a partire dalle prime versioni negli anni dell’ideazione, fino ad arrivare ai giorni nostri: un modo diverso e “divertente” per utilizzare uno degli strumenti base per la comprensione del mondo che ci circonda.
E tu? Quanto conosci la Tavola Periodica?
Per approfondire…
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