Schemi e mappe concettuali sono fondamentali non solo a scuola, ma anche nella vita lavorativa: molto utili per organizzare efficacemente gli appunti, schemi e mappe permettono di riprendere in mano gli argomenti anche dopo lunghi lassi di tempo, richiamando alla mente i concetti fondamentali e garantendo un ripasso rapido e mirato.
Ma come è fatta una mappa concettuale? A che cosa serve? Scopriamolo insieme!
CHE COS’È UNA MAPPA CONCETTUALE?
Una mappa concettuale è una rappresentazione grafica delle relazioni tra diversi concetti, che vengono tra loro collegati attraverso frecce o frasi, e che permette di riassumere tutti i punti fondamentali del discorso, esplicitando i nessi, le cause e le conseguenze di un processo.
Si parte da un argomento principale, attorno al quale costruire la propria mappa, inserendo tutte le informazioni utili, organizzandole per aree tematiche o sotto-argomenti. Una mappa concettuale è solitamente composta da:
- Nodi concettuali: parole o concetti chiave, solitamente evidenziati graficamente (colori, carattere differente, dimensione maggiore, sottolineature, box…).
- Relazioni associative: frecce o segni grafici (linee, puntini…) che collegano i diversi nodi dello schema. Rappresentano i nessi logici tra le informazioni, oppure il rapporto di causa-effetto in caso di utilizzo di frecce (la direzione della freccia è fondamentale: occhio a disporle nel modo corretto!).
La mappa concettuale, perché sia efficace, deve essere sintetica: lo scopo non è quello di raccogliere tutte le nozioni conosciute per esteso, ma è quello di creare un percorso tematico da seguire, attraverso parole chiave e titoletti che rimandano ai singoli approfondimenti.
Riassunto vs Mappe concettuali: le differenze
Abbiamo appena detto che la mappa concettuale deve essere sintetica: è quindi una sorta di riassunto?
La risposta è NO: sebbene contenga al suo interno i nodi centrali, a differenza del riassunto la mappa concentrale serve da “spunto” per costruire il discorso, per avere una struttura da seguire (e ricordare) e per evidenziare i nessi tra i concetti. Il riassunto è discorsivo, organizzato in paragrafi e condivide la maggior parte delle caratteristiche del testo scritto di partenza.
Tuttavia, una relazione tra riassunto e mappa concettuale esiste: per esempio, durante la stesura di una sintesi (come già consigliato nell’articolo dedicato), tracciare uno schema (una mappa, appunto!) dei titoli principali agevola il lavoro di stesura. In questo senso, la mappa concettuale può essere considerata come uno strumento preparativo del riassunto.
A CHE COSA SERVONO LE MAPPE CONCETTUALI?
Schemi e mappe concettuali aiutano indubbiamente nello studio: sia come materiale preparativo per i riassunti, sia come metodo per riordinare gli appunti, allenarsi a creare mappe aiuta la memorizzazione dei concetti e la padronanza degli argomenti (facendoti risparmiare anche molto tempo in fase di ripasso).
Ma non solo: abituarsi a creare collegamenti tra informazioni e a stabilire relazioni di causa ed effetto tra avvenimenti o concetti aiuta lo sviluppo del pensiero critico, fondamentale in tutti gli ambiti di vita, tra cui anche il campo del lavoro.
SCHEMI E MAPPE CONCETTUALI: COME SI REALIZZANO?
Una volta compreso il potenziale della mappa concettuale, vediamo insieme alcuni accorgimenti per organizzarti al meglio nel realizzarne una.
Carta e penna: alla vecchia maniera
Può sembrare un metodo datato, vista la grande quantità di applicazioni e dispositivi elettronici in grado di aiutarci nella scrittura… Ma l’utilizzo di carta e penna, soprattutto nella fase iniziale del lavoro, aiuta a studiare, permettendoti di iniziare ad assimilare le informazioni principali.
Il creare uno schizzo iniziale di come vorresti fosse fatta la tua mappa, inoltre, ti consente di scegliere su quale supporto realizzare lo schema: per disegni complicati, meglio affidarsi alla scrittura a mano; per schemi puliti e semplici si può anche sfruttare Word, e così via.
Trova il tuo metodo
Non esiste un metodo universale per realizzare una mappa concettuale: per iniziare, puoi prendere spunto dall’organizzazione delle informazioni che trovi sui tuoi libri di testo, oppure sfruttando gli schemi che trovi online. L’ideale, tuttavia, sarebbe sviluppare nel tempo un proprio metodo, che possa valere anche per materie e tipologie di argomenti differenti, in modo da velocizzare ulteriormente il ripasso.
Via libera, dunque, a colori, evidenziazioni e differenti stili di linee e frecce: compilare una breve legenda ti aiuterà a consolidare il tuo metodo, perdendo sempre meno tempo nell’ideazione della struttura della mappa (per esempio, evidenzia sempre le date in rosso e i nomi dei personaggi in verde; utilizza frecce gialle per i rapporti di causa-effetto e una linea tratteggiata per i concetti di secondaria importanza, e così via…).
Non ti spaventare se la tua mappa non è abbastanza sintetica: capiterà, soprattutto all’inizio, di dover fare lo “schema dello schema”. Ma non demordere, con il tempo e la costanza sarai sempre più in grado di selezionare le informazioni essenziali da quelle sacrificabili (almeno nella mappa!), guadagnando tempo e rendendo più proficuo lo studio.
Ottimizza: crea collegamenti
Nonostante la pratica migliori la capacità di sintesi, ci sono informazioni che non possono essere tralasciate: a volte si tratta di pochi termini, altre di interi paragrafi o testi. Come fare in questi casi?
Riprodurre l’intera porzione di testo penalizzerebbe la struttura e l’immediatezza dello schema, ma non inserire totalmente l’informazione risulterebbe un errore: il consiglio è quello di trovare una parola chiave, da inserire come nodo nella mappa concettuale, riportando accanto per iscritto la fonte (la pagina del libro di testo, il sito, il titolo del trattato) da cui proviene. Questo trucchetto ti consentirà di ritrovare agilmente il testo originale in questione, aiutandoti a ritrovare il passo giusto al momento giusto, soprattutto nella fase di ripasso.
In generale, annotare nello schema il riferimento della pagina o del libro da cui sono tratte le informazioni aiuta a prendere confidenza con il libro di testo e con gli strumenti utilizzati per la ricerca, e permette di integrare in un unico schema nozioni e concetti tratti da libri diversi, o da libri e appunti: è molto più comodo riprendere gli argomenti quando sono raccolti in un unico punto, piuttosto che saltare di libro in libro o di dispensa in dispensa…
E se non ricordi più una definizione? Nessun problema: avrai annotato la pagina e il libro d’origine, ritrovando così in un batter d’occhio la risposta richiesta.
Ora siamo pronti a preparare schemi e mappe concettuali efficaci e ben strutturate: tutto chiaro? Si comincia. Buon lavoro!
#conBignamièpiùfacile